Prassi

Ministero delle Finanze, Risoluzione 2 aprile 1986

Si fa riferimento alla nota sopradistinta, con la quale codesta Intendenza di finanza ha chiesto di conoscere se la notifica degli atti emessi da codesto ufficio - Reparto contenzioso tributario - sia possibile provvedere alla corresponsione del compenso spettante ai messi notificatori ai sensi dell'art. 4 della legge 10 maggio 1976, n. 249 prima che siano state recuperate le somme dovute per la definizione dei singoli contesti - comprensivi dei diritti di notifica - e quale sia la procedura da seguire. Al riguardo, si fa presente che a seguito di un quesito analogo formulato dall'Intendenza ... continua
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Ministero delle Finanze, Circolare 19 settembre 1984 Numero 29

Si è constatato che gran parte dell'attività di notificazione degli avvisi di accertamento viene svolta nel mese di dicembre anche per le annualità d'imposta per le quali l'azione della finanza scade con la imminente fine dell'anno. Tale concentrazione provoca frequentemente negative ripercussioni sulla regolarità e tempestività dell'importante servizio, in dipendenza altresì delle difficoltà che alle attività di notificazione si frappongono a causa delle festività di fine anno. E' pertanto necessario che la trasmissione degli atti (avvisi di accertamento, questionari etc.), la cui n ... continua
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Ministero delle Finanze, Circolare 4 giugno 1983 Numero 8

Al fine di agevolare al massimo la notificazione di atti mediante il servizio postale, si trasmettono, per opportuna informazione dei dipendenti Uffici finanziari, le accluse circolari della Direzione provinciale delle poste e telegrafi di Roma, rispettivamente, n. 66/68 del 4 marzo u.s., n. 837 del 10 febbraio u.s., n. 46/48 del 17 febbraio u.s., recanti istruzioni per gli usuali utenti del suddetto servizio, in applicazione delle norme contenute nella L. 20 novembre 1982, n. 890, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 334 del 4 dicembre 1982.
Circolare 4 marzo 1983 numero 66/68 della D ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 18 gennaio 1982

Con i fogli che si riscontrano, codesto Ispettorato rappresenta difficoltà in cui si dibattono i dipendenti Uffici della Regione, in ordine al regolare svolgimento del servizio delle notifiche dei provvedimenti di accertamento, di messa in mora e di coazione, tutti rivolti alla realizzazione delle ragioni creditorie dell'Erario. Tali difficoltà possono sintetizzarsi come segue:
1) insufficienza di accreditamento, per taluni Uffici, dei fondi per compensi ai notificatori;
2) scarsa collaborazione dei notificatori degli Uffici, degli Uffici, dei messi di conciliazione e degli uffic ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 27 marzo 1981

Codesta Intendenza, nel fare presente che l'avviso di accertamento in oggetto indicato è stato notificato tardivamente a causa dell'inosservanza, da parte del vigile urbano del Comune di ....., delle norme di cui all'art. 60 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 e dell'art. 140 c.p.c. ha chiesto alla scrivente di valutare l'opportunità di denunciare alla Procura Generale della Corte dei Conti il sopra citato vigile urbano per i provvedimenti di competenza. Al riguardo si fa presente che la giurisprudenza della Corte dei Conti ha da tempo precisato che la giurisdizione della Corte stessa in m ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 5 novembre 1980

La Sig.ra ..., con gravame diretto alla commissione tributaria di primo grado, nel far presente che in data 30 ottobre 1973 aveva formalmente rinunciato alla eredità del Sig. ..., chiese che il giudice adito dichiarasse la nullità o quanto meno l'inefficacia, nei suoi confronti, degli accertamenti notificati alla ricorrente mediante avviso di deposito presso la Casa comunale, ed afferenti ai redditi prodotti dal 1970 al 1973 dal defunto. Codesto Ispettorato, interessato al riguardo, nel confermare sostanzialmente l'assunto della ricorrente, ha fatto presente che il locale I Ufficio II. DD. ... continua
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Ministero delle Finanze, Circolare 10 aprile 1979 Numero 18

Un professionista ha chiesto di conoscere se, in relazione a quanto precisato nelle istruzioni di servizio prot. n. 7/1496 del 30 aprile 1977, ai fini degli adempimenti fiscali del curatore al momento della chiusura del fallimento, debba intendersi per domicilio fiscale quello del Comune dove si è aperta la procedura fallimentare o quello successivamente acquisito dal soggetto dichiarato fallito, a seguito di trasferimento della residenza anagrafica. Al riguardo va premesso che, come chiarito in altra occasione, lo stato di fallimento non altera la normale relazione tra il reddito ed il suo ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 31 marzo 1979

Il professionista indicato in oggetto con istanza del 16 novembre 1978 ha chiesto di conoscere se, in relazione a quanto precisato a pag. 47, ultimo capoverso delle istruzioni di servizio prot. n. 7/1496 del 30 aprile 1977, ai fini degli adempimenti fiscali del curatore al momento della chiusura del fallimento, debba intendersi per domicilio fiscale quello del Comune dove si è aperta la procedura fallimentare o quello successivamente acquisito dal soggetto dichiarato fallito, a seguito di trasferimento della residenza anagrafica. Al riguardo va premesso che, come chiarito in altra occasione, ... continua
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Ministero delle Finanze, Circolare 20 ottobre 1978 Numero 136

Ad integrazione e parziale modifica di quanto illustrato negli ultimi due periodi del paragrafo 50, pag. 291, delle Istruzioni di servizio prot. n. 7/1496 diramate in data 30 aprile 1977, si precisa quanto segue. Nell'ipotesi di irreperibilità del contribuente o rifiuto di ricevere la copia dell'atto da parte delle persone autorizzate dalla legge, il messo notificatore deposita la copia dell'atto nella casa del comune dove la notificazione deve eseguirsi, affigge avviso del deposito della porta dell'abitazione o dell'ufficio o dell'azienda del destinatario e gli dà notizia di tale affission ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 25 settembre 1978

Con la nota cui si risponde, codesto Ispettorato ha espresso il proprio parere in merito all'istanza della Società ....... la quale ha chiesto chiarimenti circa la decorrenza degli obblighi fiscali ai quali è tenuta in dipendenza della variazione del domicilio fiscale stabilito con provvedimento dell'Amministrazione finanziaria. In sostanza la società ha chiesto di conoscere se il termine del 60 giorno (dal quale hanno effetto le cause di variazione del domicilio fiscale) stabilito nell'ultimo c. dell'art. 58 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, torna applicabile anche nel caso in cui la ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 28 dicembre 1977

Con la nota che si riscontra codesta Intendenza, in relazione a quanto stabilito con la ministeriale n. 13/1372 del 21 dicembre 1976 e con le istruzioni di servizio protocollo n. 7/1496 del 30 aprile 1977, chiede delle precisazioni circa l'ufficio delle imposte e l'esattoria competente in caso di variazione di domicilio fiscale del contribuente. In proposito si rileva che con la nota del 21 dicembre 1976 non si sono esaminate tutte le conseguenze connesse alla variazione del domicilio fiscale, ma soltanto si sono date opportune disposizioni circa la compilazione della distinta postale, al ver ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 29 novembre 1977

L'Isp. II.DD. di ....., con foglio del 21 aprile 1977, n. 2824, ha fatto presente che codesta Intendenza ha manifestato perplessità circa la possibilità che l'Uff. II.DD. di codesto capoluogo possa autorizzare personale estraneo all'Amministrazione alla funzione di messi speciali per la notificazione degli atti e, quindi, si è dichiarata impossibilitata ad assumere responsabilità per quanto concerne la corresponsione dei relativi compensi. Detto Ispettorato ha altresì fatto presente che l'Uff.II.DD. di Frosinone, data la carenza dei messi comunali (appena due) e considerata l'impossibili ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 17 novembre 1977

L'Intendenza di Finanza di ..... ha chiesto di conoscere l'avviso della scrivente in ordine alla contestazione sorta per la individuazione del domicilio fiscale della Società di fatto in oggetto che avendo, in termini, provveduto - a seguito di processo verbale di constatazione redatto il 7 ottobre 1976 da parte del Nucleo P.T. di ..... - al versamento di cui al quarto c. dell'art. 58 del D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633, si vedeva restituire fascicolo ed assegno da parte dell'Ufficio I.V.A. di ..... che, riconosciuta la propria incompetenza, comunicava l'avvenuto deposito del verbale presso l'U ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 13.10.1977

Si risponde su delega della Presidenza del Consiglio dei Mlinistri ed anche a nome del Ministero di grazia e giustizia. In base all'art. 32 del U.P.R. 26 ottobre 1972, n. 636 sul riordinamento del contenzioso tributario, le notificazioni degli atti e delle decisioni sono, in via normale, eseguite dagli ufficiali giudiziari ovvero, se richiesto dalla segreteria della Commissione tributaria o dall'Ufficio, anche a mezzo dei messi comunali o di messi autorizzati dall'Amministrazione finanziaria. In mancanza di un ruolo dei messi notificatori nell'ambito dell'amministrazione finanziaria, viene a ... continua
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Ministero delle Finanze, Circolare 24 giugno 1977 Numero 74

Il domicilio fiscale dei soggetti d'imposta rappresenta, com'è noto, l'elemento fondamentale per determinare, ai sensi dell'art. 31, secondo c. del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, l'Ufficio distrettuale cui spetta la competenza ad eseguire tutti gli adempimenti relativi alle attribuzioni in materia di accertamenti e controlli. L'art. 58 del citato D.P.R. 600 stabilisce i criteri di ordine generale per individuare il domicilio fiscale dei singoli soggetti, criteri ai quali, a mente del successivo art. 59 si può derogare ad istanza dei soggetti stessi, ovvero ad iniziativa dell'Amministrazi ... continua
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Ministero delle Finanze, Circolare 30 aprile 1977 Numero 7

Capitolo I - Controllo delle dichiarazioni dei contribuenti Poteri degli Uffici Distrettuali


1. L'art. 31 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 contenente norme in materia di accertamento delle imposte sui redditi attribuisce agli uffici delle imposte il controllo delle dichiarazioni presentate dai contribuenti e dai sostituti d'imposta, la rilevazione della eventuale omissione, la liquidazione delle imposte o maggiori imposte dovute sui redditi dichiarati o accertati, la vigilanza sull'osservanza degli obblighi relativi alla tenuta delle scritture contabili previste dal Titolo s ... continua
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Ministero delle Finanze, Circolare 26 agosto 1975 Numero 15

Con l'entrata in vigore del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 636, concernente la revisione della disciplina del contenzioso tributario, le notificazioni degli atti e delle decisioni emesse dalle Comm. trib. sono eseguite, a norma dell'art. 32 - c. secondo - "a mezzo di ufficiale giudiziario ovvero, se richieste dalla segreteria della Commissione o dall'Ufficio, anche a mezzo di messi comunali o di messi autorizzati dall'Amministrazione Finanziaria". Premesso che in passato tutte le categorie di messi notificatori percepivano il compenso stabilito dalla L. 24 febbraio 1971, n. 114, si precisa che co ... continua
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Ministero delle Finanze, Circolare 18 agosto 1975 Numero 4

Con circolare n. 15, prot. 29400, del 26-8-1974, questa Direzione generale impartì istruzioni di massima circa le modalità da seguire per la notifica degli atti delle Commissioni tributarie, precisando che sia ai sensi dell'art. 32, c. secondo, del D.P.R. 26-10-1972, n. 636, detto servizio dovesse essere espletato dagli ufficiali giudiziari e, in via subordinata, da messi comunali o da personale dell'Amministrazione finanziaria autorizzato. Circa la pratica attuazione di tale norma molte Intendenze di finanza, nonché alcuni Presidenti di Commissioni tributarie, hanno però prospettato diff ... continua
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Ministero delle Finanze, Risoluzione 27 dicembre 1974

Codesta Associazione chiede che venga precisato che l'espressione "cittadini residenti all'estero per ragioni di servizio nell'interesse dello Stato o di altri enti pubblici" che ricorre al secondo c. dell'art. 2 e al n. 3) dell'art. 19 del D.P.R. 29-9-1973 n. 597, non si riferisce ai dipendenti residenti all'estero degli istituti di credito di diritto pubblico e delle casse di risparmio. La interpretazione indicata da codesta Associazione merita approvazione per le seguenti ragioni. In primo luogo, ove si dovessero considerare redditi prodotti nello Stato i redditi conseguiti all'estero dai ... continua
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